Nuovo areale di crescita per la Genziana del Brenta!
Scoperta nel 2008 dai botanici del Museo, questa specie rara è stata recentemente trovata anche in Austria
Si legge in 3 minuti: il tempo di un caffé ristretto!
La Genziana del Brenta (Gentiana brentae) è stata scoperta nel 2008 dai botanici Alessio Bertolli e Filippo Prosser della Fondazione Museo Civico, e descritta come specie nuova per la scienza esclusiva delle Dolomiti di Brenta (da cui il nome). Qualche anno dopo è stata rinvenuta con una limitata presenza su cima Bondolo, nell’Adamello meridionale, al confine con la provincia di Brescia, mentre recentemente è stata trovata addirittura in Austria. Quest’ultimo ritrovamento ricopre una notevole importanza scientifica in quanto amplia l’areale di crescita della specie oltre i confini nazionali tanto da essere considerata oggi un endemismo delle Alpi Orientali. Per comprendere meglio la portata della notizia è necessario però ripercorrere le tappe legate alla scoperta di questa specie che probabilmente nel prossimo futuro verrà rinvenuta anche in altri siti alpini.
Dolomiti del Brenta
La sezione Botanica del Museo Civico di Rovereto, nell’ambito della stesura della Flora del Parco Naturale Adamello-Brenta (Festi & Prosser, 2008), si era trovata ad analizzare un evidente problema floristico: le popolazioni di una piccola Genziana azzurra diffusa in alcuni tratti degli altipiani dolomitici della parte centrale delle Dolomiti di Brenta presentavano caratteri importanti tra loro contraddittori che non permettevano di assegnarle alle Genziane allora note. Sono stati analizzati oltre 1000 campioni d'erbario di Gentiana ricevuti da 16 erbari pubblici europei e sono state effettuate numerose escursioni in vari settori delle Dolomiti di Brenta, dalle quali si è desunto che la Genziana del Brenta non presentava mai forme di passaggio verso Gentiana bavarica, anche quando queste due specie crescevano una accanto all'altra, e che la specie fosse strettamente legata al substrato dolomitico. Questa “strana genziana” era stata già raccolta da vari botanici a partire dal 1887, ma era stata sempre confusa con Gentiana bavarica o con Gentiana terglouensis.
Uno dei tanti campioni di Genziana del Brenta determinati male
I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati dal Museo nel dicembre del 2008 sulla rivista internazionale Willdenowia di Berlino (Prosser & Bertolli, 2008), suscitando un notevole interesse nei media. Infatti, la descrizione di una nuova Genziana nelle Alpi ha rappresentato senza dubbio una novità del tutto inattesa. Nel 2009, nell’ambito del Progetto di Cartografia Floristica del Trentino, la specie è stata scoperta anche in una limitata popolazione su Cima Bondolo, al confine tra le province di Trento e di Brescia (Prosser & Bertolli, 2009). Sempre in quell’anno, analisi genetiche condotte dall’Università di Salisburgo hanno confermato che si trattava realmente di una specie autonoma. Questi stessi ricercatori austriaci hanno infine recentemente trovato la Genziana del Brenta anche sui Tauri di Radstadt, in Austria, ampliando quindi di molto l’areale complessivo della specie (Tribsch et al., 2022). Anche in quel sito la piccola Genziana era stata sempre confusa con specie simili. Non è quindi detto che nel prossimo futuro possa essere scovata anche in altri settori delle Alpi Orientali.
Il riconoscimento di questa sezione del genere Gentiana, anche se di primo acchito può sembrare semplice perchè riguarda piante molto belle e spesso molto appariscenti, in realtà nasconde parecchie difficoltà legate proprio a differenze minimali tra i caratteri morfologici. Gentiana brentae si distingue da G. terglouensis per le foglie ad apice arrotondato; ma può essere confusa con G. bavarica var. subacaulis, da cui si distingue per le foglie spesse, glauche e a margine papilloso; è simile infine anche a G. orbicularis da cui si distingue per le foglie non in rosetta basale. Insomma.. buono studio e buona ricerca in campo a tutti!
---
a cura di Alessio Bertolli, sezione Botanica Fondazione MCR