Zanzara tigre: i risultati del monitoraggio annuale per il 2024

Zanzara tigre: i risultati del monitoraggio annuale per il 2024

Dal 1997 la Fondazione Museo Civico di Rovereto verifica la presenza di Aedes albopictus in Vallagarina e nell'Alto Garda. Il monitoraggio del 2024 si è concluso il 22 ottobre scorso, evidenziando un miglioramento rispetto agli anni precedenti.

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Si è concluso il 22 ottobre scorso il monitoraggio estivo della Zanzara tigre (Aedes albopictus) mediante ovitrappole, condotto con 24 settimane di raccolta, da inizio maggio a fine ottobre in capo alla sezione zoologia della Fondazione Museo Civico di Rovereto.

Obiettivo principale del monitoraggio è verificare la presenza di Aedes albopictus sul territorio che in Vallagarina è accertata dal 1997, in secondo luogo quello di capire la dinamica di popolazione di questo insetto per poter adottare in tempo utile provvedimenti di controllo e, infine, quello di mantenere l'intensità dell'infestazione a un livello accettabile dai cittadini, tale da ridurre al minimo anche i possibili i rischi sanitari.

Anche quest’estate gli operatori sono stati impiegati su un duplice fronte: quello del monitoraggio vero e proprio, svolto tipicamente con ovitrappole, e quello della lotta, conducendo 5 cicli di distribuzione di prodotto larvicida nelle caditoie pubbliche dei comuni aderenti. Quest’ultimo compito è svolto grazie anche al sostegno del SOVA (Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale) della Provincia autonoma di Trento.

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Figura 1 esempio di ovitrappola

I comuni che hanno aderito nel 2024 sono stati 17: Rovereto, Ala, Aldeno, Avio, Besenello, Brentonico, Calliano, Mori, Volano per la Vallagarina, Nago-Torbole, Arco, Riva del Garda, Tenno, Ledro, Dro e Drena per l’Alto Garda e Ledro e, da quest’anno, anche il comune di Storo.

Le ovitrappole controllate sui vari territori sono state un totale di 302.

Qui di seguito i grafici che indicano l’intensità dell’infestazione, data dal numero medio di uova per ovitrappola risultata positiva e la diffusione dell’infestazione, data invece dalla percentuale di positività. I dati sono stati divisi, in base ad una logica di territori affini, in Vallagarina, Alto Garda e Ledro e Storo.

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Figura 2. Vallagarina

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Figura 3. Alto Garda e Ledro

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Figura 4. Storo

I grafici qui di seguito evidenziano invece il confronto tra l’intensità degli ultimi tre anni di campionamenti (eccetto per Storo, essendo nuovo entrato nel progetto).

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Figura 5 Vallagarina 2022-2023-2024

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Figura 6. Alto Garda e Ledro 2022-2023-2024

I dati mostrano come il 2024 sia andato un po’ meglio rispetto agli anni precedenti: dopo un deciso inizio, l’infestazione si è sviluppata sfruttando le alte temperature e le frequenti piogge che hanno caratterizzato il periodo estivo. Ma il brusco calo delle temperature di inizio settembre ha decretato un forte rallentamento sia nella mobilità di questo insetto, sia nella sua capacità di deporre ancora uova. Verso fine ottobre la risalita delle temperature ha fatto registrare una leggera ripresa, ma ormai in questo periodo le uova deposte sono quasi tutte diapausanti, uova cioè che aspettano la primavera prossima per schiudersi e dar vita alle prossime generazioni.

Da non dimenticare anche il lavoro di distribuzione del prodotto larvicida, quest’anno controllato settimanalmente con delle uscite ad hoc nei siti trattati durante la settimana precedente: la percentuale di tombini trovati infestati è risultata pari quasi a zero, indice di un ottimo lavoro svolto sul suolo pubblico.

Anche quest’anno (come dal 2020 in poi) i risultati del monitoraggio attuato dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto su Vallagarina e Alto Garda sono pubblicati sul sito provinciale vettoritrentino.it. Questi e tutti gli altri dati (precedenti al 2020) sono strutturati in un database pubblicato on-line al seguente link zanzara.fondazionemcr.it.

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a cura di Federica Bertola, Sezione Zoologia Fondazione MCR

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