Lulli Bertini |
Autrice, regista e redattrice. Archeologa specializzata in preistoria, si occupa prevalentemente di divulgazione scientifica, attraverso la realizzazione di audiovisivi e la cura di testi, e di attività didattica con l'ideazione e la gestione di laboratori per gli studenti sia della scuola dell'obbligo sia universitari. Per la produzione di video, tra le varie istituzioni ha collaborato con la Soprintendenza archeologica del Veneto (Ekvo. I cavalli dei Veneti, per la mostra Venetkens. Viaggio nella terra dei Veneti antichi, e La sepoltura di un capo. La tomba 227 della necropoli di Narde per il Museo archeologico nazionale di Fratta Polesine, Rovigo); il Museo nazionale romano-Crypta Balbi (Il culto di Mitra a Roma); il Comune di Ravenna in occasione della mostra Dare un volto all'Innominato: misteri, scoperte, curiosità dall'arte restaurata; il Museo civico di Piadena; il Museo civico di Foggia (Passo di Corvo e la civiltà neolitica del Tavoliere). Ha realizzato per RaiSatArt cinque puntate del programma Punti di vista, dedicato a interviste ad archeologi su problemi di salvaguardia e tutela dei siti archeologici. Per l'attività didattica, dal 2000 collabora con il Museo preistorico etnografico Luigi Pigorini di Roma, e ha svolto alcuni seminari sulle fasi di realizzazione di un audiovisivo e sull'uso dei video didattici all'interno dei musei, presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Genova, nell'ambito del corsi di Museologia e museografia e di Antropologia. Per l'attività editoriale ha collaborato e collabora tuttora per numerose opere con l'Istituto della Enciclopedia Italiana, in particolare curando l'area disciplinare archeologica per la IX Appendice della Grande Enciclopedia. |
Simone Berto |
Nasce a Camposampiero (Padova) nel 1986. Nel 2005, dopo aver conseguito il diploma di maturità scientifica, s'iscrive alla Facoltà di Archeologia presso l'Ateneo patavino. Qui oltre a conseguire laurea triennale e magistrale, con degli elaborati specifici sul tema del rilievo e della ricostruzione virtuale in ambito archeologico, partecipa come rilevatore alle missioni di Nora (Sardegna, CA) e Aquileia (domus di Tito Macro). Nel 2014 frequenta il Master Open Téchne in tecnologie open source applicate ai beni culturali ed inizia a specializzarsi nel rilievo 3D e nella modellazione tridimensionale. Nel 2017, in parallelo all'attività di rilevatore all'interno delle missioni archeologiche di Nora e Aquileia (domus di Tito Macro e teatro romano), conclude il biennio di specializzazione in Beni Archeologici con una tesi focalizzata sul tema dell'applicazione del rilievo 3D e della realtà virtuale per lo studio e la divulgazione nell’ambito dei beni culturali. |
Jacopo Bonetto |
Jacopo Bonetto è laureato presso l'Università di Padova nel 1992. Nel luglio 1997 ha discusso la tesi di dottorato in Archeologia presso l'Università "La Sapienza di Roma". Dal 1998 è stato ricercatore e professore associato e dal settembre 2014 è professore ordinario di Archeologia classica presso l’Università di Padova. Dall’ottobre 2015 è Direttore del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova e membro del Senato Accademico. Dal 1998 dirige alcuni progetti di ricerca presso vari siti archeologici del Mediterraneo (Pompei, Aquileia, Padova, Nora, Gortina di Creta, Virunum) ed ha al suo attivo volumi su temi di Architettura romana, Storia dell’edilizia antica e Storia dell’insediamento nel Mediterraneo. Ha organizzato incontri di studio e Convegni di carattere nazionale e internazionale su temi di Architettura romana e Archeologia dell’edilizia (Architettura privata di Aquileia, 2012; Arqueologia de la Construccion IV. Las canteras en el mundo antiguo: sistemas de explotación y procesos productivos 2014; Alle origini del laterizio romano, 2016). Da alcuni anni si occupa di valorizzazione del patrimonio archeologico tramite strumenti web e applicazioni di realtà virtuale in ambito regionale veneto e della Sardegna. Collabora con Enti e Istituzioni italiane (Soprintendenze archeologiche di Padova, Verona, Bologna, Trieste, Cagliari, Pompei; Fondazione Aquileia) ed europee (Ecole normale supérieure de Paris, Scuola Archeologica italiana di Atene) per lo svolgimento di diversi progetti. Ha pubblicato 5 monografie e oltre 200 articoli e rapporti di scavo su riviste nazionali e internazionali. |
Davide Borra |
Esperto 3D e progetti di fruizione museale, architetto con Dottorato in Ingegneria del Territorio, nel 1999 fonda No Real, azienda specializzata nella produzione di contenuti e applicazioni 3D, di Realtà Virtuale e Aumentata multipiattaforma, che tutt'ora dirige. Tra questi, videodocumentari culturali in 3D, ricostruzioni storiche di monumenti e città, applicazioni interattive multipiattaforma, installazioni museali per l'edutainment, videoriprese sferiche. Nel 2001 è co-fondatore MIMOS, Movimento Italiano Modellazione e Simulazione, ad oggi il più vasto e rappresentativo network italiano di aziende e centri di ricerca operanti nel 3D, VR e simulazione. Dal 2006 al 2012 ne è stato il Presidente, portando MIMOS dalla dimensione regionale a quella nazionale. Oggi ne è Presidente Emerito. E' stato per dieci anni docente nelle Facoltà di Architettura dei Politecnici di Torino e Milano occupandosi dei temi della modellazione 3D e della rappresentazione virtuale. Divulgatore e reviewer nei circuiti internazionali di Digital Heritage, è autore di svariati paper sulle modalità di anastilosi virtuale e dichiarazione dei dati. Di particolare interesse il recente progetto di riqualificazione del MAB, Museo Archeologico di Bene Vagienna, che, nel totale accordo con la Soprintendenza Archeologia del Piemonte, ha evidenziato le potenzialità delle strategie di marketing territoriale e di fruizione digitale interattiva nei musei.Il MAB è, ad oggi, un museo di riferimento in Piemonte per le buone pratiche di integrazione tecnologica, di comunicazione, di usabilità delle installazioni informatiche. Il progetto del MAB è stato ospite nel sito del Ministero BBCC durante la BMTA di Paestum (ed. 2016) che ha anche selezionato ed esposto una delle applicazioni educative "Forma Urbis". Il MAB sarà presentato a Mosca, il 27 settembre 2017 durante l'evento organizzato dall'Istituto di Cultura Italiana c/o il Museo Pushkin. |
Giovanni Brizzi |
Giovanni Brizzi è professore di Storia romana all'Università di Bologna. Ha insegnato anche presso gli Atenei di Sassari e Udine ed è stato professore presso l'Université Paris IV-Sorbonne (Sorbona). E' socio ordinario dell'Accademia delle Scienze dell'Istituto di Bologna. È Officier dans l'Ordre des Palmes Académiques dello Stato Francese. È Presidente onorario della "Phoenician's Route (Route des Phéniciens)", "Cultural Route of the Council of Europe" ("Itinéraire culturel du Conseil de l'Europe"). Nel 1999 ha ricevuto dall'Accademia Nazionale dei Lincei il Premio "Mario di Nola" per l'opera storica. Ha partecipato all'allestimento di numerose Mostre (tra cui quella su "I Fenici" (Venezia 1988, Palazzo Grassi).Specialista di storia annibalica e di storia militare antica, è autore di quasi 300 pubblicazioni. I suoi libri sono tradotti in più lingue. Ha partecipato a produzioni radiofoniche ("Alle 8 della sera", "Il terzo anello") o televisive ("La straordinaria storia d'Italia", "Annibale" e "Spartaco" di Alberto Angela). Collabora con quotidiani nazionali ("Il Corriere della Sera"). |
Daniele Bursich |
Archeologo specializzato in province romane, esperto di nuove tecnologie applicate al rilievo e alla diffusione dei Beni Culturali. Qualche anno fa fonda a Milano 7emezzo.biz una realtà che realizza applicazioni digital 2.0 come siti web e APP (IOS & Android), ricostruzioni e rilievi 3D utilizzando le ultime novità tecnologiche introdotte nel settore del Virtual Heritage (Realtà Aumentata e Virtuale); inoltre da diversi anni cura e modera il gruppo Facebook che ha creato "Archeologia, Beni Culturali e Nuove Tecnologie", che conta circa 8000 iscritti. Il gruppo è una comunità virtuale molto vivace e interattiva per appassionati e addetti ai lavori, che consente di rimanere aggiornati sulle ultime novità e di avere un'ampia visuale sulla situazione italiana e internazionale dei Beni Culturali in tutte le loro sfaccettature. Recentemente ha partecipato a campagne di rilievo in Israele a Masada e Betlemme, mentre ha scavato per anni in Siria a Palmira, nel Kurdistan iracheno a Erbil, e in diversi scavi italiani per ricerca scientifica, ma anche in scavi d'emergenza con diverse cooperative private. Tra i molti enti con cui collabora si ricordano le Soprintendenze Archeologia, belle arti e paesaggio in Lombardia, MUDEC - Museo delle Culture di Milano, MA.NET - la Rete dei musei archeologici delle province di Brescia, Cremona e Mantova, diversi enti di ricerca tra cui si annoverano l'Università degli Studi di Milano, di Pavia, di Firenze e non ultima IULM con il pluripremiato laboratorio ArcheoFrame. |
Ken Dark |
Ken Dark è nato a Londra e ha studiato archeologia presso le università di York e Cambridge in Inghilterra. Ha insegnato archeologia nelle università di Oxford e Cambridge prima di trasferirsi nell'Università di Reading. A Reading, è stato direttore del Centro di Ricerca per gli studi antichi e bizantini tra il 2001 e il 2016 e attualmente è professore associato in archeologia e storia. Ha conseguito titoli onorifici e borse di studio da diverse università europee e americane ed è un membro eletto della Società degli Antiquari di Londra, la Royal Historical Society e l'Istituto Reale Antropologico, oltre ad altre organizzazioni. Ha scritto ampiamente sui periodi romani e bizantini: tra i suoi scritti vi sono numerosi gli articoli in riviste scientifiche e otto libri accademici. Ha diretto e co-diretto scavi archeologici e indagini per circa 40 anni ed è attualmente direttore del progetto archeologico di Nazareth; co-direttore dell'attuale studio archeologico della cattedrale bizantina di Hagia Sophia a Istanbul; e direttore di un progetto di ricerca sul periodo romano e sui paesaggi bizantini attorno al Mare di Galilea. Il suo lavoro ha ricevuto un'attenzione dei media a livello mondiale, soprattutto per l'attività di ricerca sul convento delle Suore di Nazareth. |
Antonia Falcone |
Archeologa, digital strategist e founder del sito web ProfessioneArcheologo.it. Laureata in Metodologia e tecniche della ricerca archeologica e specializzata in Archeologia e storia dell'arte greca, attualmente lavora come libera professionista facendo l'"archeologa d'assalto", quella cioè che sta a guardare la ruspa nei cantieri. Nel 2013 ha fondato il sito www.professionearcheologo.it, per il quale è project manager, blogger e social media manager. Ha approfondito le dinamiche della comunicazione culturale sul web, partecipando come relatrice a diverse tavole rotonde e con pubblicazioni a tema. Le sue ricerche sono rivolte allo studio delle modalità attraverso le quali è possibile comunicare l'archeologia al vasto pubblico, con un’attenzione particolare all’uso consapevole delle piattaforme digitali e dei social media. Ha partecipato come archeoblogger a progetti di valorizzazione e comunicazione del patrimonio archeologico, a blogtour ed educational tour, nazionali e internazionali. Con Professione Archeologo è stata parte del social media team che ha curato la comunicazione social di eventi e mostre. Da tre anni è coordinatrice e membro della giuria di #archeoblogger che assegna una menzione speciale nel corso della Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto. |
Frederick Mario Fales |
Frederick Mario Fales (Baltimora, USA, 1946) è stato fino al 1° novembre 2016 Professore Ordinario di Storia del Vicino Oriente antico all'Università di Udine, dopo insegnamenti tenuti alle Università di Venezia, Padova e Verona dal 1974 in avanti. Specialista della storia e dei testi degli Assiri e degli Aramei (IX-VII sec. a.C.), ha curato l'edizione delle tavolette aramaiche d'Assiria (1986) e l'editio princeps dei testi amministrativi assiri in caratteri cuneiformi da Ninive (1992-1995, con J.N. Postgate). Sintesi storiche del periodo sono apparse in L'impero assiro. Storia e amministrazione (IX-VII sec. a.C.), Roma-Bari (Laterza) 2001; e in Guerre et paix en Assyrie: religion et impérialisme, Paris (Cerf) 2010. Di recente ha pubblicato (con G.F. Grassi), L'aramaico antico: storia, grammatica, testi commentati, Udine (Forum ) 2016. È autore di ca. 200 tra articoli, voci di enciclopedia, recensioni. Ha condotto scavi archeologici in Iraq, Siria e Turchia: in uno scavo nella Siria settentrionale ebbe la rara fortuna di scoprire un archivio di tavolette assire e aramaiche: Tell Shiukh Fawqani, 1994-1998, I-II, Padova 2005 (con L. Bachelot). Di recente, nel Kurdistan iracheno, ha studiato i monumenti assiri della regione e ripubblicato le loro iscrizioni (2012). Dopo il 2000, sotto la spinta delle gravi urgenze odierne, si è interessato alla politica delle antichità in Oriente nel Novecento e oltre. Sua la storia del Museo di Baghdad, dalla nascita per impulso inglese nel 1923 fino a Saddam e alla razzia avvenuta sotto George W. Bush: Saccheggio in Mesopotamia, Udine (Forum) 2004, che fu finalista al Premio Viareggio 2005. Anche il saggio Quel treno per Baghdad, in S. Malatesta (a cura di), Quel treno per Baghdad, Vicenza (Neri Pozza) 2013, 49-92, si situa in questa vena. Un altro tema di ricerca di suo interesse è la storia della medicina mesopotamica antica: oltre a contributi minori, nel 2016 ha pubblicato Anatomy and Surgery in Ancient Mesopotamia: A Bird's Eye View, in H. Perdicoyianni-Paléologou (a cura di), Anatomy and Surgery from Antiquity to the Renaiisance, Amsterdam (Hakkert), pp. 3-71. Un libro sul medesimo tema in italiano, assieme ad alievi e collaboratori, è in corso di preparazione. Di recente, ha curato la mostra di antichità dalla Mesopotamia antica e regioni adiacenti daòl titolo Prima dell'alfabeto.Viaggio in Mesopotamia all'origine della scrittura, Palazzo Loredan (Venezia), 20/I – 25/IV 2017; inoltre (con R. Del Fabbro) ne ha redatto il catalogo dettagliato dal medesimo titolo (pp. 276, 300 ill., Firenze, Giunti Editore). E' Socio Effettivo dell'Accademia Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti (Venezia) dal 2008. Il 15 giugno 2017 ha ricevuto, alla presenza del Capo dello Stato, il "Premio Tartùfari" per la Storia e le letterature orientali presso l'Accademia Nazionale dei Lincei. |
Pietro Galifi |
Socio fondatore di Altair 4 Multimedia, della quale condivide la direzione artistica, da anni si dedica alla realizzazione di opere d'arte applicata alla ricerca e divulgazione di contenuti culturali. Oltre alla preponderante attività di ricostruzione virtuale in campo archeologico, il suo lavoro spazia dall'ideazione di applicazioni software alla scenografia e alla realizzazione di documentari a livello internazionale per National Geographic, Discovery, Curiosity Stream ecc. e di livello nazionale per la Rai. La sua opera si caratterizza, nonostante l’uso di tecnologie avanzate, per una costante ricerca di continuità con il passato seguendo quel filo rosso che lega eventi apparentemente lontani come l’invenzione brunelleschiana della prospettiva ai più evoluti sistemi digitali di 3D design. |
Paolo Giulierini |
Paolo Giulierini, Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN). Archeologo 48enne, originario di Cortona, già direttore scientifico del Museo dell’Accademia Etrusca, si è laureato in Archeologia e specializzato in Etruscologia all’Università di Firenze. La nomina al vertice del Mann è dell’ottobre 2015. Autore di svariate pubblicazioni e relatore in numerosi convegni, sia in Italia che all'estero, ha maturato una lunga esperienza nella direzione museale e nella gestione dei rapporti tra le diverse istituzioni pubbliche e private. Paolo Giulierini ha restituito il Museo a Napoli e Napoli al Museo; non solo in termini quantitativi (i dati sull’affluenza sono eloquenti), ma soprattutto in termini di qualità del rapporto con il pubblico: un Museo come «dimora delle Muse», di tutte le Muse, aperto dunque all’incontro con saperi e linguaggi altri dalle scienze dell’antichità. Sotto la sua direzione al Museo Archeologico Nazionale di Napoli un cambiamento importante è avvenuto in termini socio-concettuali, ossia un cambiamento di rotta gestionale che può essere spiegato nel coinvolgimento di tutti (Istituzioni e non) ed è traducibile, con dati alla mano, nella percezione di un nuovo senso comune di appartenenza al mondo della cultura, non più retaggio solo dell’elite, ma dell’intera comunità, della nazione e del mondo intero; insomma un corredo di eventi, di confronto politico, di incontro con le diverse realtà presenti sul territorio, di collaborazione e di sperimentazione, che hanno fatto del MANN uniIstituzione moderna e all'avanguardia. |
Fari Djlali Lorenz |
Nata in Iran, ha vissuto a Teheran con la famiglia e lì ha frequentato la Scuola Tedesca. Nel 1978 si è trasferita in Germania, vicino a Monaco di Baviera, dove vive tuttora. Si è laureata in educazione, psicologia e scienze della comunicazione all'Università Ludwig Maximilian di Monaco. E' sposata con Rüdiger Lorenz e ha due figli. Con il marito ha una casa di produzione e lavora come regista e produttrice. Produce soprattutto documentari per la televisione pubblica tedesca, ma anche per le scuole e le organizzazioni didattiche. Ha prodotto numerosi documentari e reportage in tutto il mondo, come in Iran, Palestina, Turchia, Sud Africa, Botswana, Namibia, Sudan, Camerun, Rwanda, Togo, Kenya, non solo per la televisione tedesca, ma anche per molti canali televisivi internazionali. Sono trasmessi in oltre 40 paesi i film della serie "Schätze der Welt- Erbe der Menschheit", sui siti del patrimonio mondiale che sono inseriti nella lista UNESCO. Nei suoi film ama raccontare storie che sottolineano le esperienze che ha avuto nei diversi paesi, in modo da far comprendere meglio culture e società straniere. |
Maura Medri |
Maura Medri è nata a Roma il 31 gennaio del 1954. Dopo la laurea alla Sapienza in Lettere Classiche e il dottorato di ricerca, ha iniziato la sua attività di archeologa, formandosi alla scuola di Andrea Carandini e Clementina Panella. Accanto agli studi di carattere tradizionale, ha sempre svolto attività sul campo, dirigendo numerosi scavi ad Aquileia, in Liguria, nelle Marche e a Ostia. Ha scritto vari libri, tra i quali i più fortunati sotto il profilo editoriale sono la guida dei Campi Flegrei e il manuale di rilievo archeologico. Ha inoltre dedicato e continua a dedicare gran parte della sua attività scientifica alle pubblicazioni degli scavi fatti nei vari siti, con colleghi e studenti. Tra i temi di ricerca affrontati di recente sono le Mura Aureliane e le terme romane. Attualmente, è professore associato e insegna all’Università di Roma Tre Metodologie della ricerca archeologica e Archeologia dell’architettura. Vive tra Roma e Bergamo con il marito Walter Polese. |
Giulio Paolucci |
Giulio Paolucci si è laureato nell'a.a. 1984-85 presso la Facoltà di Lettere dell'Università degli Studi di Siena. Nell'a.a. 1987/88 ha frequentato il Corso di Perfezionamento in Archeologia presso l'Università degli Studi di Firenze. Dal 1994, per tre anni, è stato borsista presso la Regione Toscana, essendo risultato primo degli archeologi nello svolgimento del concorso per una borsa di studio per lo sviluppo del sistema informativo sull'archeologia in Toscana con tecnologie informatiche. Dal 1996 è in servizio come Direttore del Museo presso il Comune di Chianciano Terme e dal 2006 al 2009 è stato Direttore del Parco-Museo Minerario di Abbadia S. Salvatore. Dal gennaio 2017 è conservatore del Museo Etrusco di Milano. È Socio Corrispondente dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici. Ha diretto numerose campagne di scavo, in particolare dal 1996 al 2011 le ricerche nella necropoli di Tolle, riportando alla luce oltre un migliaio di tombe. Al suo attivo sono oltre 150 pubblicazioni sia monografiche che su riviste scientifiche come Studi Etruschi, Archeologia Classica, Rivista di Archeologia, Mediterranea ecc. Ha partecipato a Convegni di Studi Internazionali. In particolare si occupa di topografia dell'antico territorio etrusco, della storia degli studi archeologici e delle produzioni ceramiche etrusche con particolare attenzione a quelle di epoca orientalizzante e tardo arcaica. Ha pubblicato recentemente un’ampia monografia sui canopi etruschi e un volume sull’archeologia etrusca in età romantica. |
Umberto Pappalardo |
Umberto Pappalardo è Professore di Archeologia Greca e Romana e di Archeologia Pompeiana presso l'Università "Suor Orsola Benincasa" di Napoli. Ha condotto studi e ricerche nelle Università di Basilea, Tübingen e Freiburg i.B. E’ stato docente di Archeologia Classica nella Università di Fribourg in Svizzera e "Visiting Scholar" all'Università Statale di Tokyo. È stato Ispettore degli Scavi di Pompei e Direttore degli Scavi di Ercolano. Ha condotto scavi in Italia, Grecia, Turchia ed Israele e collabora con l'American School of Classical Studies. È membro della Scuola Archeologica Italiana di Atene, dell'Istituto Italiano di Dendrocronologia, dello Istituto Archeologico Germanico, della Fondazione Alexander von Humboldt e della "Premier Minister Takeshita Foundation". Ha al suo attivo centinaia di pubblicazioni, molte delle quali tradotte in tedesco, francese, inglese, spagnolo, giapponese e cinese. |
Corinna Rossi |
Corinna Rossi (Napoli, 1968) è Professore Associato di Egittologia al Politecnico di Milano. Dopo la laurea in Architettura a Napoli, si è specializzata in Egittologia con un M.Phil. e un Ph.D. a Cambridge (UK). Autrice di numerose pubblicazioni su architettura e matematica nell'antico Egitto, nel 1998 ha iniziato ad esplorare l'Oasi di Kharga, nel Deserto Occidentale Egiziano. Ha fondato e co-diretto il primo progetto di rilievo di tutti i siti archeologici della parte settentrionale dell'oasi e dal 2012 è la Direttrice della Missione Archeologica Italiana a Umm al-Dabadib, grande e remoto sito tardo-romano, mai studiato prima. Il progetto, sostenuto da National Geographic, è stato premiato da un Europena Research Council Grant. Nel 2016 ha pubblicato il romanzo "L'Ultima Luce", edito da Sillabe di Sale, giunto alla terza edizione in italiano e alla prima in inglese, ambientato nell'Oasi di Kharga nell'ultimo periodo di dominio dell'Impero Romano. |
Graziano Tavan |
Giornalista professionista, per 25 anni caposervizio del quotidiano Il Gazzettino per il quale ha curato quasi esclusivamente servizi, articoli, reportage di archeologia, mostre, mondo antico, viaggi a tema. Socio del Gruppo archeologico del Veneto, co-fondatore della coop Archeologia e Territorio, volontario della sezione di Preistoria del museo di Scienze naturali di Verona. Ha collaborato con Ligabue Magazine, Archeologia Viva, Archeo, Pharaos, Veneto Archeologico. Coautore della prima guida in italiano sui tesori archeologici dell'Iran. Da alcuni anni collabora con la Fondazione Museo Civico di Rovereto per la realizzazione con Sara Sabokkhiz di un database dei siti archeologici dell'Iran |
Arturo Zara |
Arturo Zara è dottore di ricerca in Storia, critica e conservazione dei Beni Culturali presso l'Università degli Studi di Padova. I suoi principali argomenti di ricerca vertono sull'archeologia dell'architettura di età romana, con particolare interesse per la comprensione delle dinamiche produttive, commerciali ed economiche riguardanti l'approvvigionamento e la diffusione dei materiali edilizi antichi. Dal 2006 partecipa continuativamente alle missioni di scavo e di ricerca presso il sito archeologico pluristratificato di Nora (Pula, CA); a Nora e alla Sardegna romana ha dedicato le tesi di laurea triennale e magistrale e di specializzazione, oltre che numerose pubblicazioni in opere monografiche e periodici. Tra 2012 e 2014 è stato coordinatore redazionale della rivista «Quaderni Norensi», mentre dal 2016, prima con una borsa di studio e poi con un assegno di ricerca presso il Centro interdipartimentale di Studi Liviani dell'Ateneo patavino, ha avuto modo di dedicarsi all'elaborazione di un sito internet e di applicazioni mobili per la realtà virtuale destinate alla valorizzazione dei siti archeologici di Nora e di Padova romana. |