Italia, 2023, 43'
Regia: Massimo D'Alessandro
Produzione: A.S.S.O. ETS, Università di Bari, Università di Foggia
Consulenza scientifica: Giuliano De Felice, Danilo Leone, Maria Turchiano, Giuliano Volpe
Lingua originale italiana
SEZIONE CINEMA ARCHEOLOGICO
Le grotte sull'isolotto di Sant'Eufemia, di fronte alla città di Vieste, custodiscono un segreto millenario: più di 200 iscrizioni rupestri che raccontano storie dimenticate.
Un prezioso patrimonio che dal periodo romano fino all'età contemporanea offre uno sguardo affascinante sulla vita dei marinai che solcavano le acque pericolose dell'Adriatico. Dalle incisioni più antiche dedicate alla dea Venere Sosandra, la "salvatrice degli uomini", fino a quelle cristiane del periodo medievale, dove i naviganti rendevano omaggio alle loro divinità protettrici incidendo sulle pareti rocciose le loro dediche votive.
Ma questa grotta non era solo un santuario, era un testimone silenzioso di secoli di vita. Emergono reperti archeologici che coprono quasi mille anni di storia: ceramiche antiche, frammenti di ossa umane. Segni tangibili di un passato lontano.
Un luogo che si inserisce in quella "geografia del sacro" che caratterizza le coste del basso adriatico e lo stretto di Otranto, di cui scopriremo altri santuari marittimi fin sulle coste dell'Albania, nella baia di Grammata.
Uno straordinario rinvenimento che non solo rivela un frammento della storia di questo territorio, ma ci invita a riflettere sul legame profondo che l'uomo ha sempre avuto con il mare e con le sue divinità.
Grazie al lavoro degli archeologi delle università di Bari e Foggia guidati dal prof. Giuliano Volpe, il patrimonio iconografico dell’isola di Sant’Eufemia ritrova la sua voce, raccontando le sue storie sepolte nel tempo e aprendo nuove porte alla comprensione del passato.
“Afrodite è il mio capitano, Eros tiene il timone, reggendo in mano la barra della mia anima".
Venerdì 4 ottobre - sessione del pomeriggio dalle 15 alle 19.30
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Cinema Teatro Rosmini
via Paganini, 14
Ingresso libero