Il pubblico sceglie invece 'Petra' della Providence Pictures
Cala il sipario questa sera sulla XXVI edizione della Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto, evento promosso dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto in collaborazione con la rivista Archeologia Viva.
Decretati i vincitori, insigniti di riconoscimenti e menzioni nel corso della consueta cerimonia di chiusura. Il Premio Città di Rovereto – Archeologia Viva del pubblico va a "Petra - Lost city of stone/Petra – perduta città di pietra" di Gary Glassman. Secondo e terzo classificato "Australie: l'aventure des premiers hommes. Les grands nomades/Australia: l'avventura dei primi uomini. I grandi nomadi" e "Les génies de la grotte Chauvet/I grandi maestri della grotta Chauvet".
Ex aequo per il premio della critica Paolo Orsi, assegnato a "Australie: l'aventure des premiers hommes" e a "Carpentieri e falegnami nell'età del bronzo. Tecniche costruttive, strutture abitative di una popolazione vissuta migliaia di anni fa nei Siti Unesco di Bande di Cavriana e Castellaro Lagusello", dunque alle case di produzione Contact Films e Zefiro Film-Museo Archeologico Alto Mantovano.
La menzione speciale Archeoblogger 2015 e la menzione speciale CinemAMoRe 2015, novità di quest'anno, vanno rispettivamente a "Tà gynaikeia. Cose di donne" e a "Mustang – The hidden kingdom/Mustang, il regno nascosto".
Quasi tremila, quest'anno, gli spettatori della Rassegna, con un considerevole aumento rispetto allo scorso anno. Di seguito i dettagli dei film vincitori.
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Vincitori Premio Città di Rovereto – Archeologia Viva
1) Petra - Lost city of stone
Petra – perduta città di pietra
Nazione: Francia e USA
Regia: Gary Glassman
Durata: 52'
Anno di produzione: 2015
Produzione: Providence Pictures
Sinossi
Perduta al confine di tre grandi deserti e ricca di monumenti tra i più spettacolari e più misteriosi del mondo antico, Petra rappresenta un formidabile enigma. Oggi gli studi internazionali avviati da oltre vent'anni cominciano a dare frutti sorprendenti: dalle sabbie e dalle leggende che l'avvolgono emerge un'autentica capitale del deserto.
2) Australie: l'aventure des premiers hommes. Les grands nomades
Australia: l'avventura dei primi uomini. I grandi nomadi
Nazione: Australia
Regia: Martin Butler e Bentley Dean
Durata: 52'
Anno di produzione: 2013
Produzione: Contact Films
Sinossi
60mila anni fa, un ostinato gruppo di Homo Sapiens, dopo aver percorso la costa sud dell'Asia, compie la prima grande traversata oceanica e giunge in Australia. Al lago Mungo sono stati scoperti il più vecchio sito di incinerazione, la più vecchia ascia lucidata e la più vecchia mappa del mondo. Mutate condizioni climatiche causano condizioni di vita estremamente dure a cui il gruppo risponde con un'esplosione di arte e di progresso tecnologico.
3) Les génies de la grotte Chauvet
I grandi maestri della grotta Chauvet
Nazione: Francia
Regia: Christian Tran
Durata: 52'
Anno di produzione: 2015
Produzione: Quark Productions
Sinossi
I disegni e le pitture della grotta Chauvet, vecchi di 36mila anni e scoperti vent'anni fa nel sud della Francia, sono a oggi la più antica espressione artistica umana. La loro forza e modernità hanno radicalmente modificato tutte le idee che avevamo sull'arte preistorica. La creazione di un importante museo dedicato alla riproduzione di queste opere consente una visione ravvicinata delle pitture, dei disegni e delle incisioni. Il filmato ci consente di capire le incredibili tecniche utilizzate e di sentire il loro intatto potere emotivo.
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Vincitori ex aequo XII Concorso Premio Paolo Orsi
Australie: l'aventure des premiers hommes
Nazione: Australia
Regia: Martin Butler e Bentley Dean
Durata: 52'
Anno Di Produzione: 2013
Produzione: Contact Films
Motivazioni
60 mila anni fa alcune tribù lasciarono l'africa e arrivarono in Australia. Nonostante tutto, sopravvissero. Oggi, alcuni nativi condividono con i ricercatori esperimenti sulla cultura dei loro antenati. Le qualità tecniche di quest'opera sommate al forte valore di testimonianza ci consegnano eccellente e toccante film.
Carpentieri e falegnami nell'età del bronzo. Tecniche costruttive, strutture abitative di una popolazione vissuta migliaia di anni fa nei Siti Unesco di Bande di Cavriana e Castellaro Lagusello
Nazione: Italia
Regia: Mario Piavoli
Durata: 24'
Anno Di Produzione: 2015
Produzione: Zefiro Film-Museo Archeologico Alto Mantovano
Motivazioni
L'essenza di questo film italiano risiede nelle sue immagini. Alcuni uomini costruiscono una casa come se non avessero mai fatto altro….e noi gli siamo accanto, migliaia di anni fa.
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Vincitori Sezione Archeologia & Etnografia
1) Easter Island: mysteries of a lost world
Nazione: Scozia
Regia: Spike Geilinger
Durata: 88'
Anno di produzione: 2013
Produzione: Iwc Media
2) Tà gynaikeia. Cose di donne
Nazione: Italia
Regia: Lorenzo Daniele
Durata: 52'
Anno di produzione: 2015
Produzione: Fine Art Produzioni Srl
3) Le voyage de Kgonta Bo, le chaman
Nazione: Francia / Regia: Kate Tompson
Gorry / Durata: 52' / Anno di produzione:
2013 / Produzione: MC4
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Vincitori Sezione Storia e Archeologia in Iran
1) The vision of heaven
La visione del Paradiso
Nazione: Iran
Regia: Reza Khanlari
Durata: 30'
Anno di produzione: 2014
Produzione: Documentary and Experimental Film Center (DEFC)
2) Guardian angel of water
L'angelo, custode dell'acqua
Nazione: Iran
Regia: Talajeh Atlasi
Durata: 18'
Anno di produzione: 2010
Produzione: IJCS (Iranian Joung Cinema)
3) Nowrouz Dar Deylam
Nuovo anno a Deylam
Nazione: Iran
Regia: Farhad Mehranfar
Durata: 30'
Produzione: Irib. Documentary Channel
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Menzione speciale Archeoblogger 2015
Tà gynaikeia. Cose di donne
Nazione: Italia
Regia: Lorenzo Daniele
Durata: 52'
Anno di produzione: 2015
Produzione: Fine Art Produzioni Srl
Consulenza scientifica: Alessandra Cilio
Motivazioni
Dal passato prossimo al passato remoto. Un viaggio al contrario che guarda a tutto tondo al mondo femminile. Per noi questo è Cose di Donne. Ci è piaciuto il suo sguardo innovativo sul passato, che percepisce la storia come patrimonio condiviso. I ricordi personali delle protagoniste rischiarano di una luce contemporanea, forte e capace di suscitare grande empatia, le testimonianze dei resti archeologici che si scrollano di dosso la loro polvere secolare e divengono vivi e attuali, comprensibili, segni tangibili di vite reali. Il documentario diventa così una storia corale, di ricerca e sacrificio, una continua domanda di senso, una riflessione aperta sulla donna di ieri e di oggi. Lo abbiamo molto amato: come archeologi e comunicatori crediamo che Cose di Donne rappresenti bene il senso di fare ricerca archeologica oggi ed incarni perfettamente le ragioni per cui la conservazione e la tutela del nostro patrimonio culturale sono di fondamentale importanza per la definizione stessa della nostra identità di cittadini e di società.
Sinossi
Una fotografa vicina all'ottantina, una carismatica enologa, un'anziana educatrice, una popolare scrittrice, una giovane archeologa, una famosa attrice. Cosa lega queste figure tra loro? Il fatto di essere donne. E quello di essere siciliane. I loro racconti sono frammenti di un'unica storia che porta con sé un'eredità comune, quella della Sicilia, terra "femmina" per eccellenza. Lo testimonia la grande varietà di miti, leggende e culti legati alle donne, che nel tempo si sono avvicendati e in parte sovrapposti, divenendo elemento di coesione per tutte quelle popolazioni che hanno occupato (e continuano a occupare) quest'isola.
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Menzione speciale CinemAMoRe 2015
Mustang – The hidden kingdom
Mustang, il regno nascosto
Nazione: Francia
Regia: Patrice Landes
Durata: 51'06"
Anno Di Produzione: 2013
Produzione: Insomnia World Sales
Motivazioni
Premio CinemAMoRe al film Mustang, The hidden kingdom che ha saputo raccontare con immagini suggestive l'antico regno del Mustang, territorio straordinario, isolato per natura e storia dal resto del mondo, i cui villaggi conservano il fascino dell'antica cultura himalayana.
Sinossi
I duemila chilometri quadrati del Mustang, costituiscono un vero e proprio gioiello che si protende come un'appendice a forma di pollice nel grande ventre del Tibet. I suoi settemila abitanti, tibetani per lingua e cultura, continuano a vivere come per secoli hanno fatto i loro antenati. Da quando la Cina ha invaso il Tibet, nel 1950, i nuovi governanti hanno bandito molte delle antiche usanze, distruggendo gran parte di una cultura unica. Il Mustang costituisce un vero e proprio museo all'aria aperta, ma preoccupa il fatto che rimanga uno dei luoghi più poveri della Terra. Questo documentario, incredibilmente raro ed eccezionale, mostra quella che è la dura e quotidiana sfida degli abitanti, per mantenere vive le loro identità culturali nel mondo moderno.