Nella 28a Rassegna internazionale del Cinema Archeologico, organizzata dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto, le giurie e il pubblico hanno scelto i filmati che hanno ritenuto più spettacolari, più accattivanti, più coinvolgenti delle giornate che hanno caratterizzato la settimana del festival.
PREMIO CITTÀ DI ROVERETO
Il pubblico, votando da lunedì a venerdì per il documentario più gradito, ha attribuito il Premio città di Rovereto al documentario:
Great Human Odyissey, La grande Odissea umana
USA, regia Niobe Thompson, produzione NOVA, 2016
I nostri più antichi antenati vivevano in Africa, in piccoli gruppi di poche migliaia di cacciatori-raccoglitori. Usciti dalla culla africana, ci siamo rapidamente diffusi in ogni angolo del pianeta. Come hanno potuto i nostri precursori preistorici attraversare il Sahara a piedi, sopravvivere alle ere glaciali e navigare fino alle remote isole del Pacifico? “La Grande Odissea Umana” è uno spettacolare viaggio globale sulle loro tracce lungo una scia di nuovi indizi scientifici, con uno sguardo agli odierni cacciatori del Kalahari, ai pastori di renne siberiani e ai navigatori polinesiani.
XIII PREMIO PAOLO ORSI
Per il premio dedicato al grande archeologo roveretano Paolo Orsi, con un riconoscimento in denaro destinato alla produzione di un nuovo documentario, la giuria internazionale formata da Maura Medri, archeologa e docente di Metodologia della ricerca archeologica e Archeologia dell’Architettura presso l’Università di Roma Tre, Lulli Bertini, archeologa e regista cinematografica, Umberto Pappalardo, archeologo e docente di Archeologia classica presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, Farì Djalali-Lorenz, regista e produttrice cinematografica Germania-Iran, e Philippe Dorthe, presidente fondatore di ICRONOS Festival International du Film d’Archéologie de Bordeaux, ha scelto il film
L’oeil et la pierre, L’occhio e la pietra
Francia, regia Marcel Dalaise, produzione Cnrs Images, 2017
Il documentario ci permette di accompagnare Muriel Labonnelie, specialista di medicina greco-romana, nella sua sorprendente ricerca sulle “compresse di collirio”, anche note come “compresse dell’oculista”: piccoli reperti all’apparenza insignificanti, ma il cui studio ci consente di scoprire una parte importante della storia della medicina romana del I secolo d.C.
La motivazione della Giuria: “Questo delizioso, piccolo film dimostra forse più di altri come l’archeologo sappia trarre dagli oggetti, anche i più minuti, storie incredibili che collegano il passato più remoto alla nostra quotidianità. Dal punto di vista cinematografico, poi, il film mostra una grande sensibilità del regista Marcel Dalaise nel narrare le vicende della protagonista Muriel Labonnelie, sia nel procedere della ricerca scientifica che nel percorso individuale di una donna che si cimenta con la scoperta della sua vocazione”.
La giuria vuole, inoltre, attribuire due menzioni speciali per due film di carattere completamente diverso, ma che rappresentano due approcci alla divulgazione dei temi scientifici che risultano particolarmente interessanti:
La tombe de Gengis Khan, le secret dévoilé, La tomba di Gengis Khan, il segreto rivelato
Francia, regia Cédric Robion, produzione Blanche Guichou/AGAT Films&Cie, 2016
Peau d'Ame, Sottopelle, La favola in superficie
Francia, regia Pierre Oscar Levy, produzione Look at Sciences, 2017
GLI ALTRI PREMI
MENZIONE SPECIALE #ARCHEOBLOGGER
giuria
Antonia Falcone - ProfessioneArcheologo, Domenica Pate - ProfessioneArcheologo, Paola Romi - blogger freelance, Astrid D'Eredità - ArcheoPop, Alessandro Tagliapietra - blog Archeologia Subacquea, Giovanna Baldassarre - Archeokids, Marina Lo Blundo - Generazione di Archeologi, Marta Coccoluto - blogger freelance, Mattia Mancini - Djed Medu Blog di Egittologia, Michele Stefanile - Archeologia subacquea blog, Stefania Berutti - Memorie dal Mediterraneo
Film premiato:
Eis pegas - alle sorgenti, Italia, regia e produzione Andrea Giannone, 2016
L’assistente di Werner Herzog si sposta da Londra a Modica per effettuare un sopralluogo nella Cava Ispica, tra grotte, catacombe, antiche iscrizioni greche, affreschi bizantini e una natura rigogliosa: proverà a illustrarne storia, ricerche archeologiche, restauri, ne studierà i riti religiosi e verrà rapita dal mistero senza tempo della Cava. Il viaggio “éis pegàs”, alle sorgenti del torrente che ha scavato questa Cava, è anche un viaggio verso un passato mitologico che qui vive ancora: una di quelle storie che “non avvennero mai, ma sono sempre”
MENZIONE SPECIALE CINEM.A.MO.RE.
giuria
Rosanna Stedile - Trento Film festival, Andrea Morghen - Religion Today filmfestival, Giuseppe Zito - Cinem.A.Mo.Re
Film premiato:
Mémoires de Pierre: De l’art au Temps des Dinosaures? Memorie di Pietra: L'arte al Tempo dei Dinosauri?, Francia, regia Jean-Luc Bouvret e Benoit Laborde, produzione Le Miroir, 2016
I ricercatori Paul Bahn e Jean-Loïc Le Quellec ci conducono nel West americano sulle orme dei suoi primi occupanti alla scoperta di una delle più lunghe “gallerie d’arte” rupestre al mondo, fatta di migliaia di dipinti e incisioni misteriose, in cui qualcuno ha creduto di riconoscere marziani o animali preistorici. Una prova della coesistenza di uomini e dinosauri? Tra "evoluzionisti" e "creazionisti" le discussioni sono vivaci... ma gli indiani Hopi, antichi abitanti della regione, si uniranno alla danza.