Depero a scuola, le origini. La Scuola Reale (Realschule) Elisabettina di Rovereto
in collaborazione con Mart
Museo della Città
via Calcinari, 18
Rovereto (TN)
15 dicembre 2021 - 13 febbraio 2022
Info
Fondazione Museo Civico di Rovereto
T 0464 452800
museo@fondazionemcr.it
In concomitanza con la grande mostra di Depero new Depero al Mart, la Fondazione Museo civico di Rovereto dedica all’artista un focus sul suo periodo giovanile, valorizzando il patrimonio artistico e documentario cittadino, in particolare dell’Accademia roveretana degli Agiati e del Mart, per raccontare al contempo la storia della scuola reale Elisabettina e dell’indimenticabile professore goriziano Luigi Comel, docente dal 1895 al 1913 di disegno a mano libera.
Una sala presso il Museo della Città offre così l’occasione per conoscere la Scuola reale (realschule) di Rovereto, inaugurata nel 1855 e dedicata all’imperatrice Elisabetta, che divenne una fucina di artisti, tra i quali il giovane Depero. Disegni e acquerelli scolastici raccolti dal professore goriziano e poi donati all’Accademia roveretana degli Agiati da suo figlio Alvise, documentano in modo straordinario le origini del talento artistico del giovane Fortunato Depero, ma anche di suo fratello Emilio e di molti altri allievi come Giovanni Tiella.
Questa mostra, a cura di Paola Pizzamano, intende mettere a fuoco il periodo formativo e le prime testimonianze creative del giovane Depero, evidenziando le origini del suo interesse non solo per l’arte, ma anche per la poesia e per la scrittura, nonché il suo talento maturato a scuola. Attraverso brani tratti dal suo primo libro Spezzature pubblicato nel 1913 a Rovereto, ci si immerge così nelle sue riflessioni sull’arte. L’inedito racconto espositivo intende inoltre fare conoscere le origini delle sue amicizie con i compagni di scuola, in particolare con Arturo Feller, al quale dedica il libro Spezzature; e soprattutto del suo primo e unico amore per la roveretana Rosetta Amadori, futura moglie e sodale d’arte e, infine, della sua sperimentazione della scultura appresa nel laboratorio di Gelsomino Scanagatta e documentata in mostra dal rilievo con il ritratto di Giovanni a Prato e in città, dalle cariatidi del negozio Bacca.